sabato 21 aprile 2007

Alan Moore su Radiodue - prima parte

Alan Moore, l’eclettico autore dei masterpiece V per Vendetta, Watchmen e tanti altri fumetti (anche se mai come in questo tale termine appare quasi deleterio, nei confronti del guru inglese) che hanno fatto la storia dell’editoria disegnata.
In occasione della recente pubblicazione italiana de La voce del fuoco, un romanzo questa volta – uscita comunque non giustamente tributata dagli addetti ai lavori, relegandola più che altro a un passa parola in sordina, più che a una pubblicità vera e propria – Alan Moore si racconta ai microfoni di Radiodue, durante la trasmissione Tutti i colori del giallo, andata in onda oggi alle 13,00, e che concluderà il resoconto domani alle 13,30.

A sentir le sue stesse parole, si capisce come Moore sia molto più eccentrico di quanto narra la leggenda. Lui stesso si definisce talmente catturato dal suo lavoro, che non ha tempo libero da dedicare a se stesso, per permettersi una vacanza, o una semplice capatina dal barbiere per accorciare barba e capelli .
Durante la trasmissione (invero davvero breve, e con troppe soste musicali, per contenere appropriatamente tutto quello che si vorrebbe sapere sull’autore britannico), Moore espone interessanti valutazioni sul suo La voce del fuoco, spiegandone genesi, gestazione e significato. Poi, guardando al futuro, regala interessanti news su Gerusalemme (working title del nuovo romanzo in lavorazione, ambientato nella sua Northampton, e, più precisamente, nel quartiere in cui è nato) e su un saggio, scritto a quattro mani con Steve Moore, sulla magia, passione (e forse filosofia di vita) che non ha mai nascosto.
L’intervista scivola poi stupidamente su curiosità che profumano più di gossip che di relativa informazione letteraria (le leggende metropolitane che vedrebbero Moore come ricercato dalla CIA, come un odiatore di fanciulli, come talmente pigro da non uscire mai di casa) e addirittura, poi, si addentra in escursioni veramente ignobili e insulse, quando viene in qualche modo derisa la collezione di anelli di Moore, vista l’invidia che provocherebbe questa nei confronti di Ozzy Osbourne e Alice Cooper.

Si poteva fare meglio, sicuramente. Ma aspettiamo la seconda parte per poter dire se si è trattata di un’occasione sprecata o meno.

2 commenti:

Overdrive ha detto...

Non ho sentito l'intervista ma Ave ad Alan Moore uno dei miti della mia adoloscenza!
Percaso hai letto il suo romanzo?
DB

Simone Corà ha detto...

No, capperi, e non ho sentito nemmeno la seconda parte dell'intervista. Dievano alle 13,30, maledetti, ma non l'hanno fatta! possino scoppiare...

Cmq no, di Moore ho letto solo V per Vendetta, e ora sto risparmiando per prendere From Hell.
Il romanzo non si reperisce in libreria, nemmeno allaa Feltrinelli a padova che ha tre piani e quindici milioni di libri in vendita.
Lo ordinerò in rete, prossimamente